66 frasi, citazioni, aforismi
Ognuno di noi è libero a sol per diventare ciò che nella sua originale essenza era già. Gli ostacoli alla natural crescita si chiamano schiavitù.
L'ardente solitudine non annulla la possibilità degli amori.
O si ama colei che si vuol per moglie o la moglie propria o la moglie d'altri. È destino comune degli uomini far la parte dei mariti.
Il matrimonio è una promessa di felicità e un'accettazione di martirio.
Non si può insegnare a più d'uno. Non s'impara qualcosa dagli altri che nelle conversazioni a due, dove colui che insegna si adatta alla natura dell'altro, rispiega, esemplifica, domanda, discute e non detta il suo verbo dall'alto.
Non sempre la lunghezza è prova dell'importanza d'un pensiero e quello che si può dire in tre righe non si deve gonfiare e annacquare in tre pagine: A volte dice più una battuta di poche parole se messe bene, che il capitolone del librone dell'autorone.
Molti miei vicini passano la vita ad ammazzare il tempo. Ma il tempo, più forte di loro, risuscita ogni mattina e, per vendicarsi, finisce coll'ammazzarli in modo assoluto e definitivo, non serbando di loro nessuna memoria.
Lo stato mantiene le scuole perché i padri di famiglia le vogliono e perché lui stesso, avendo bisogno tutti gli anni di qualche battaglione di impiegati, preferisce tirarseli su a modo suo e sceglierli sulla fede di certificati da lui concessi senza noie supplementari di vagliature più faticose.
Il mare è un nemico che gli uomini si sforzano di amare.
La scuola fa molto più male che bene ai cervelli in formazione.
La poesia è una cosa talmente magica che quelli stessi che la fanno sono gli ultimi a capirci qualche cosa.
La moglie fa risparmiare per qualche tempo la spesa delle puttane ma tutte le puttane del mondo non ci risparmiano il pericolo di prender moglie.
L'unica realtà è il presente, la sensazione : ognuno viva il suo presente e mandi al diavolo le formule e le fedi.
L'odio verso sé stessi e l'amore verso i nemici è il principio e la fine del Cristianesimo.
Se gli scrittori non leggessero e i lettori non scrivessero, gli affari della letteratura andrebbero straordinariamente meglio.
L'adulatore è colui che dice senza pensarle le cose medesime che l'adulato pensa di sé senza avere il coraggio di dirle.
L'Inferno non è che il Paradiso capovolto.
Il violinista arriva realmente alla suprema grandezza quando non è più lui che suona il violino ma quando l'arco strappa dall'anima sua, e non dalle corde, le note più imploranti e desolate.
Il vile anonimo è quello che scaglia il sasso e nasconde la mano. Noi siamo tutti un po' anonimi, non foss'altro perché nascondiamo il vero nome nostro e lo strozzino si fa chiamar banchiere, il letterato si fa chiamar poeta e il demagogo si fa chiamare padre della patria.
Il progetto non è forse il tè, il caffè, l'oppio, l'haschisch della vita? Non è forse il sostituto, il surrogato, la caparra della realtà?