Il matrimonio è una promessa di felicità e un'accettazione di martirio.
Se è vero che in ogni amico v'è un nemico che sonnecchia, non potrebbe darsi che in ogni nemico vi sia un amico che aspetta la sua ora?
La riconoscenza del beneficato arriva difficilmente fino al punto di perdonare al suo benefattore.
L'amicizia: un continuo scambio e contraccambio di doni spirituali e materiali. Quando si tratta di persone generose, colui che dà prova una gioia più grande di colui che riceve.
Si fabbricano le filosofie per giustificare i nostri pregiudizi, i nostri sentimenti, le necessità, anche basse, della nostra vita.
La Luna, per colui che pensa in termini di eternità, è il fulgente memento mori che Dio ripete ogni giorno alla «gran madre antica».
Il matrimonio e il celibato hanno entrambi degli inconvenienti; bisogna scegliere quello in cui gli inconvenienti non sono senza rimedio.
Soltanto il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui rimarrò zitella!
È il crescere del senso morale nelle donne che fa del matrimonio un'istituzione così unilateralmente senza speranza.
Tutte le donne dovrebbero sposarsi, e nessun uomo dovrebbe farlo.
Sposare una donna che vi ama e che voi amate, è scommettere con lei su chi smetterà per primo di amare.
Il matrimonio è il sepolcro dell'amore; però dell'amor pazzo, dell'amore sensuale.
Meglio essere cornuto che vedovo. Ci sono meno formalità.
Il matrimonio è un combattimento ad oltranza, prima del quale gli sposi domandano al cielo la sua benedizione.
Sebbene il matrimonio faccia dell'uomo e della donna una carne sola, li lascia pur sempre due stolti.
Nel matrimonio cristiano, per esempio, non c'è una distinzione fra innamoramento, amore, voler bene e sessualità. Il sacramento implica tutte queste cose insieme.