156 frasi, citazioni, aforismi
Il futuro del lavoro: Il fatto che nella lingua cinese non esiste alcuna parola per indicare una «giornata dedicata a sé».
Il lavoro non mi piace - non piace a nessuno - ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà - per se stessi, non per gli altri - ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
Il lavoro è il miglior antidoto alla tristezza.
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
Il lavoro non è vergogna; è l'ozio vergogna; se tu lavori, presto ti invidierà chi è senza lavoro mentre arricchisci; perché chi è ricco ha successo e benessere.
Bisogna lavorare, se non per gusto, almeno per disperazione. Infatti, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.
Lavoro è vita, lo sai, e senza quello esiste solo paura e insicurezza.
La cosa più importante di tutta la vita è la scelta di un lavoro, ed è affidata al caso.
Il conio della saggezza è sapere che il resto è ruggine, e che la vera vita si trova nell'amore, nelle risate, e nel lavoro.
Il segreto della gioia nel proprio lavoro è contenuta in una parola - eccellenza. Sapere come fare bene qualcosa significa goderla.
Antipolitica è chiamare i caduti sul lavoro «morti bianche» per far sembrare meno morti i morti e meno assassini gli assassini.
Qualunque stronzo è capace di trovarsi uno straccio di lavoro; invece ci vuole cervello per cavarsela senza lavorare.
Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo.
Il talento è un dono, ma il successo è un lavoro.
Se A è uguale a successo, allora la formula è A = X + Y + Z. Il lavoro è X; il gioco è Y; e Z è tenere la bocca chiusa.
Felice colui che ha trovato il suo lavoro; non chieda altra felicità.
I buoni leader fanno sentire alle persone di essere nel cuore delle cose, non alla periferia. Ognuno sente di essere quello o quella che fa la differenza nel successo di un'organizzazione. Quando ciò accade le persone si sentono al centro e questo dà significato al loro lavoro.
Perché le persone possano essere felice nel proprio lavoro, sono necessarie queste tre cose: Devono essere adatte a svolgerlo. Non ne devono svolgere troppo. E devono applicarci un pizzico di successo.
Con la messa in valore del mondo delle cose cresce in rapporto diretto la svalutazione del mondo degli uomini. Il lavoro non produce soltanto merci; esso produce se stesso e il lavoratore come una merce.