La solitudine è il campo da gioco di satana.
Niente fa rivivere il passato più intensamente di un odore che una volta vi era associato.
Raramente la disperazione umana conduce alle grandi verità.
Lo stile e la struttura sono l'essenza di un libro; le grandi idee sono inutili.
La satira è una lezione, la parodia un gioco.
Esiste una sola scuola: quella del talento.
Siamo soli, assolutamente soli su questo pianeta fortuito; e fra tutte le forme di vita che ci circondano non una, tranne il cane, ha stretto alleanza con noi.
La solitudine crea persone d'ingegno o idioti.
La solitudine ci dà il piacere d'una grande compagnia: la nostra.
Non è possibile abituarsi alla solitudine. L'uomo è solo ogni volta di più.
Benché inglobati e trascinati senza reliquie dalla folla innumerevole dei loro consimili essi soffrono e si trascinano in una opaca e intima solitudine, e in solitudine muoiono e scompaiono, senza lasciar traccia nella memoria di nessuno.
Non si è mai del tutto soli: disgraziatamente si è sempre con se stessi.
In solitudine un uomo può acquisire qualsiasi cosa, ma non un carattere.
Una persona che sa stare da sola non è mai sola. Le persone che non sanno stare sole, sono sole.
Perché in generale si sfugge la solitudine? Perché pochi si trovano in buona compagnia seco.
Poco per volta comincio a vedere chiaro sul più universale difetto del nostro genere di formazione e di educazione: nessuno impara, nessuno tende, nessuno insegna a sopportare la solitudine.