La satira è una lezione, la parodia un gioco.
Raramente la disperazione umana conduce alle grandi verità.
Tutti siamo capaci di inventare il futuro, ma solo chi è saggio può creare il (proprio) passato.
L'amore. Due persone in una, un solo pensiero, una solo ombra, che cammina, ecco perché esiste un solo numero vero: uno! E l'amore moltiplica infinite volte questa unicità.
Il mio trastullo ormai son solo le parole!
Ahimè. Fui incapace di trascendere il semplice fatto umano che qualunque conforto spirituale potessi trovare, qualunque litofanica eternità fosse stata preparata per me, nulla avrebbe potuto far dimenticare alla mia Lolita l'immonda lussuria che io le avevo inflitto.
Lo scrittore satirico non può mai sacrificare qualcosa di superiore per una battuta: perché la sua battuta è sempre superiore a ciò che sacrifica.
La satira non sceglie né conosce i suoi oggetti. Nasce nella fuga da essi, che le premono addosso.
Le parodie e le caricature sono le critiche più acute.
La satira è estranea a qualsiasi ostilità e significa una benevolenza per una totalità ideale, che essa raggiunge non andando contro ma attraversando i singoli esseri reali.
La satira è tragedia più tempo. Se aspetti abbastanza tempo, il pubblico, i recensori, ti permetteranno di farci satira.
La satira non ha padroni, quindi sta bene sotto ogni padrone.
Le satire che il censore capisce vengono giustamente proibite.
La satira è una sorta di specchio dove chi guarda scopre la faccia di tutti tranne la propria.
Come su individui vivi non si esercita l'anatomia, così non si esercita la satira, pena il non essere sicuri della propria pelle e della propria vita.