No, Itali siam tutti, un popol solo Una sola famiglia.
E perché dunque dal mio cor costante Così diverso è il tuo? perché le parti Di nemica tu compi, ed io d'amante? Qual natura, qual Dio poté crearti Sotto aspetto si mite alma si dura Che non giunga l'altrui pianto a toccarti!
Un amor senza stento Invita al tradimento; E una rosa d'aprile Quattro volte odorata Perde il suo bello, e vile Sen muore al suol gittata.
Noi entriamo in un mare che non ha sponde, in un mare di ribalderie, ove l'ingiustizia e la soverchieria veleggiano col vento in poppa, e la sola innocenza è in burrasca, da tutti abbandonata, fuorché dal Cielo che la vuole afflitta, ma non sommersa.
Più sei bella, più devi Ad Amor voti e fè.
Pudor, virtude incomoda, Pudor, virtude ingrata; Da colpa (ahi turpe origine !) E da rimorso nata; Pudor, che all'uom contamini I più soavi affetti, Onde in amaro aconito Si cangiano i diletti.
Ho smesso di credere all'utilità di una Storia scritta al di fuori di tutti i circuiti della politica e della cultura tradizionali. Anzi, ad essere sincero sino in fondo, ho smesso di credere all'Italia.
Governare l'Italia non è impossibile, è inutile.
L'italiano non lavora, fatica.
Gli italiani guadagnano netto, ma vivono lordo.
Gli italiani sono irrimediabilmente fatti per la dittatura.
Propongo che l'Italia come Stato indipendente sia abolito e che diventi una colonia di un Paese civile.
L'Italia sta in piedi solo perché non sa da che parte cadere.
Il grande male dell'Italia sono i difetti che rovinano lo Stato; era quello che doveva riformarsi e non la lira.
Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: "Fare l'Italia anche col diavolo".
L'italiani sono di simulato sospiro.