Quando ci si dice "io non sono pittore" è allora che bisogna dipingere.
I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra.
Non c'è blu senza il giallo e senza l'arancione.
Non sono avventuriero per scelta, ma per destino.
Non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto uno schizzo che gli è riuscito male.
Spesso le persone fanno arte, ma non se ne accorgono.
La pittura di Frappi appare come una sorta di pacata provocazione a un'arte figurativa che rifiuta letture e non vuole darne.
Il pittore non deve dipingere quello che vede, ma quello che si vedrà.
Dei quadri moderni si capisce una sola cosa: la firma.
La pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama.
Si fermò sulla pittura, prese ad occuparsene e ripose in essa quella insoddisfatta riserva di desideri che reclamava d'essere appagata.
Le persone che cercano il significato simbolico mancano di afferrare la poesia e il mistero inerente alle immagini.
La sostanza della pittura è la luce.
Oggetto della pittura non è più descrivere la storia poiché la si trova nei libri. Noi ne abbiamo un concetto più alto. Con la pittura l'artista esprime le proprie visioni interiori.
La pittura è stata ed è la passione più grande della mia esistenza, oserei dire la mia vita stessa.
Dipingere è uscire da se stessi, dimenticare se stessi, preferire l'anonimato a ogni cosa e rischiare talvolta di non essere in accordo con il proprio secolo e con i contemporanei.