La pittura Veneziana è essenzialmente colore.
La pittura è stata ed è la passione più grande della mia esistenza, oserei dire la mia vita stessa.
Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l'Arte, infondendomi l'ardente desiderio di approfondire sempre di più lo studio della pittura.
Mi è successo di trovarmi da mesi a letto ammalato e di sentire prepotente il bisogno di dipingere.
Luce iridescente, grigiore madre-perlato, visione fra sogno e realtà.
La pittura per me è una questione privata.
Il pittore dà un'anima ad una forma, il poeta invece dà una forma ad un sentimento e ad un'idea.
Un pittore senza scrupoli, il quale, col pretesto di voler possedere una donna, la adesca nel suo studio e lì la dipinge.
La bellezza dei ragazzi sta a quella delle ragazze come la pittura a olio sta a quella a pastello.
Niente mi rende così felice come osservare la natura e dipingere quello che vedo.
Copiare gli altri è necessario, ma copiare se stessi è deplorevole.
La pittura trasforma lo spazio in tempo, la musica il tempo in spazio.
La pittura è una cosa privata; si lavora solo per pochi.
Un pittore mi disse che nessuno può disegnare un albero senza diventare in qualche modo un albero; o disegnare un bambino studiando soltanto il profilo della sua forma... ma col guardare per un po' di tempo i suoi movimenti e i giochi, il pittore entra nella sua natura e quindi può disegnarlo.
La pittura è un'arte essenzialmente concreta e può consistere soltanto nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti.