Anche per i saggi la brama di gloria è l'ultima passione di cui si spogliano.
La fortuna lo ha favorito... facendolo morire in un momento opportuno.
La speranza era nel valore, la salvezza dipendeva dalla vittoria.
Noi magnifichiamo le cose antiche e poco ci curiamo delle presenti.
Per coloro che bramano il potere, non c'è via di mezzo tra il vertice e il precipizio.
Nessuna cosa umana è tanto instabile e fluttuante quanto la gloria di un potere che non s'appoggia sulle proprie forze.
Se hai rigettato la gloria, fuggi da coloro che vanno a caccia di lode.
La gloria improvvisa è la passione che causa quelle smorfie chiamate risate.
La gloria non può fare la gioia di chi l'ha usurpata, non meritata.
La gloria disdegnata ritorna talvolta, a tempo debito, accresciuta.
La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.
La gloria può essere fuggevole, ma l'oscurità è eterna.
Quale rivale dovete combattere? Un marito! Non vi sentite umiliato di fronte a questa sola parola? Che vergogna se fallite! e quanta poca gloria nel successo!
La gloria è un convento.
Passa la gloria del mondo, senza gloria, senza mondo, senza un miserabile panino alla mortadella.
La gloria del mondo è transitoria. E non è certo la gloria a fornirci la misura della nostra vita, ma piuttosto la scelta di seguire la nostra leggenda personale, di credere nelle nostre utopie e di lottare per esse.