La gloria improvvisa è la passione che causa quelle smorfie chiamate risate.
L'esaltazione degli antichi scrittori procede non dalla reverenza per i morti, ma dallo spirito di rivalità e dalla reciproca invidia dei vivi.
È il potere, non la verità che crea le leggi.
L'uomo è lupo all'uomo.
Il papato non è altro che il fantasma del defunto impero romano, che siede incoronato sulla sua tomba.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
Una cosa a tutto preferiscono i grandi: la gloria eterna rispetto alle cose caduche; i più invece pensano solo a saziarsi come bestie.
La gloria assai spesso non è altro che un gran rumore che nasce non si sa come, e persiste non si sa perché.
Non è cosa che gli uomini nel vivere del mondo debbino piú desiderare e che sia piú gloriosa, che vedersi el suo inimico prostrato in terra ed a sua discrezione; e questa gloria la raddoppia chi la usa bene, cioè con lo adoperare la clemenzia, e col bastargli d'avere vinto.
Gli attori sono ben felici, hanno una gloria senza responsabilità.
Non il piacere, non la gloria, non il potere: la libertà, unicamente la libertà.
Nei tempi più gloriosi dell'arte, gli artisti si esprimevano imitando i grandi artisti del passato, e imitando trovavano se stessi. Un capolavoro era un'imitazione mal riuscita.
Tutte le glorie defunte di questo mondo non valgono, dicono, un cane in vita...
Seppi che era amore, e capii che era gloria.
In volo per la gloria... o morte o vittoria!
Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.