Arte. Un modo per entrare in contatto con la propria follia.
La fotografia è un'arte elegiaca, un'arte crepuscolare. Quasi tutti i suoi soggetti, per il solo fatto di essere fotografati, sono tinti di pathos.
Una fotografia è insieme una pseudopresenza e l'indicazione di un'assenza.
Non si impara con l'esperienza, perché la sostanza delle cose cambia continuamente.
Insegnandoci un nuovo codice visivo, le fotografie alterano e ampliano le nostre nozioni di ciò che val la pena guardare e di ciò che abbiamo il diritto di osservare. Sono una grammatica e, cosa ancor più importante, un'etica della visione.
Fa male allora amare. È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene via con la tua pelle.
Nell'arte, la bellezza non è altro che la bruttezza mitigata.
Col fumetto posso fare di tutto, perché non è un'arte minore. E perché se l'arte è comunicazione, cosa c'è di più comunicativo del fumetto?
L'arte è il trionfo sul caos.
Ci è molto difficile immaginare una forma di pensiero in cui tutti gli oggetti materiali erano considerati simboli di verità spirituali o episodi della storia sacra. Eppure, se non facciamo questo sforzo di immaginazione, l'arte medioevale rimane in gran parte incomprensibile.
Occorre far capire che finché l'arte resta estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone.
L'arte è la domenica della vita.
Il grande nemico dell'arte è il buon gusto.
Arte è imporre un disegno all'esperienza, e il nostro godimento estetico sta nel riconoscere quel disegno.
L'arte vuol sempre irrealtà visibili.
Il sesso è l'arte di controllare la mancanza di controllo.