Per l'artista non esiste mai nulla di brutto in natura.
L'arte è contemplazione. E' il piacere della mente che cerca nella natura e che scopre lo spirito di cui la natura stessa è animata.
Nulla è uno spreco di tempo se usi saggiamente l'esperienza.
L'artista è il confidente della natura; i fiori portano avanti un dialogo con lui attraverso la graziosa piega dei loro steli e le sfumature armoniosamente tinte dei loro petali. Ogni fiore ha una parola cordiale che la natura dirige verso l'artista.
Non vi è una perdita di tempo se si utilizza l'esperienza con saggezza.
La pazienza è anche una forma di azione.
Il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l'opera del fato. Il bene è sempre il prodotto di un'arte.
Ogni bambino è un'artista. Il problema è poi come rimanere un'artista quando si cresce.
In un secolo brutto e insensato, le arti cercano i modelli non nella vita, ma in opere precedenti, alle quali fu dato valore.
Né per la musica, né per la poesia, né per le arti figurative le donne, in verità, hanno realmente comprensione e sensibilità; ma è una mera scimmiottatura, ai fini della loro civetteria, se esse fingono e pretendono di averle.
Se l'arte servisse a redimere l'uomo, lo potrebbe fare solo riscattandolo dalle responsabilità della vita, restituendogli un'inaspettata fanciullezza.
L'arte moderna non è altro che l'espressione degli ideali dell'epoca in cui viviamo.
Lo sfortunato aforisma proposto sull'arte come specchio della natura è volutamente espresso da Amleto per convincere gli ascoltatori della sua assoluta pazzia in materia d'arte.
Uno dei compiti principali dell'arte è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare.
Le arti tutte, ma più specialmente la musica e la poesia, possono stimarsi due lampi balenati da un medesimo sguardo di Dio.
Un'aspirazione chiusa nel giro di una rappresentazione, ecco l'arte.