L'arte non è una sottomissione ma una conquista.
In politica è a volte, come nella grammatica: un errore che commettono tutti viene finalmente riconosciuto come una regola.
Ho imparato che una vita non vale nulla e che nulla vale una vita.
L'incarnazione più alta di un artista si fonda egualmente sul rinnegamento dei suoi maestri e sull'annientamento di tutto ciò che lui stesso era stato un tempo.
Non trovate che una delle sciocchezze tipiche dell'umanità è che un uomo che ha una vita sola la possa perdere per un'idea?
L'arte è pericolosa. È una delle sue attrattive: quando cessa di essere pericolosa, tu non la vuoi.
Sistemate la vostra scrivania nell'angolo e tutte le volte che vi sedete lì a scrivere, ricordate a voi stessi perché non è al centro della stanza. La vita non è un supporto dell'arte. È il contrario.
Lo scopo dell'arte è il diletto.
L'arte è una collaborazione tra l'uomo e Dio, e meno l'uomo fa, meglio è.
L'arte, questo prolungamento della foresta delle vostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell'infinito dello spazio e del tempo.
L'arte più perfetta non sta troppo a calcolare, e l'arte elaborata non ha bisogno di star lì a ragionare, sia perché agiamo a somiglianza della natura, sia perché la natura agisce insieme con noi.
Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole.
Le uniche persone che dovrebbero interessarsi all'arte (o alle varie arti) sono quelle che la praticano o lo hanno fatto o aspirano a farlo. L'idea di un "pubblico" è completamente sbagliata. Il pubblico di un artista è fatto dai suoi pari.
Non vi è una verità universale nell'arte. In arte sono veri anche i contrari delle verità.
Un'aspirazione chiusa nel giro di una rappresentazione, ecco l'arte.