Solo compiendolo si ha l'esperienza del bene.
La democrazia, il potere della maggioranza non sono un bene. Sono mezzi in vista del bene, stimati efficaci a torto o a ragione.
Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'esistenza soltanto di coloro che amiamo.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinti?
Vi è un punto di sventura in cui non si è più capaci di sopportare né che essa continui, né di esserne liberati.
È vero che bisogna amare il prossimo, ma nell'esempio che Cristo dà per illustrare questo comandamento il prossimo è un essere nudo e sanguinante, svenuto sulla strada e di cui non si sa niente. Si tratta di un amore del tutto anonimo, e per ciò stesso universale.
Lume v'è dato a bene e a malizia.
Dovunque c'è l'uomo, c'è l'occasione per fare del bene.
È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.
Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.
Bene è ciò che unisce, male ciò che separa.
Chi desidera procurare il bene altrui ha già assicurato il proprio.
Concepire il bene non basta; bisogna farlo vittorioso fra gli uomini.
Fate del bene a quanti più potete, e vi seguirà tanto più spesso d'incontrare dei visi che vi mettano allegria.
Qual è il bene maggiore? Una mente sempre consapevole del giusto.
Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli.