Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi.
Principio e fine di ogni bene è la soddisfazione del ventre, e al ventre si riporta tutto ciò che è superfluo e ogni marchingegno umano.
Farà nulla il saggio di quanto è vietato dalle leggi, ove sappia di poter rimanere occulto?
Bisogna ben valutare il fine che ci è dato, e far sì di riportare tutte le nostre opinioni a una certezza evidente; o tutto quanto sarà pieno di insicurezza di giudizio e di turbamento.
Nelle discussioni fatte per amore di sé stesse più guadagna chi è vinto, in ragione di quel ch'egli vi impara.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
A ragione definirono il bene: ciò a cui ogni cosa tende.
Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli.
Lume v'è dato a bene e a malizia.
Meglio è non fare il bene che farlo e poi pentirsi d'averlo fatto.
Non intorbidare il bene presente col desiderio di quello che ti manca, ma considera che anche questo lo hai desiderato.
Il bene nasce dal male come il male dal bene.
Io non cerco nessuna ricompensa, nemmeno di rinascere in cielo, ma cerco il bene degli uomini: cerco di ricondurre coloro che si sono persi e d'illuminare coloro che vivono nelle tenebre.
Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio.
È meglio non ricevere gratitudine piuttosto che non fare del bene.
È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.