Chiunque fa del bene ad un'altro, lo fa anche a se stesso.
Non si compie un'azione virtuosa in vista di un premio: il premio sta nell'averla compiuta.
Che c'è di tanto ridicolo quanto cercare la morte, se proprio per paura della morte ti sei reso la vita impossibile?
Tutto ciò che eccede il bisogno è un peso superfluo e pesante a reggersi.
Mentre attendo che le cose si volgano in mio favore, per esser più certo sto pronto ai mali che mi possono accadere.
Che giovano a quell'uomo ottant'anni passati senza far niente? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, né è morto tardi, ma ha impiegato molto tempo per morire.
Si "deve" dare il contraccambio, nel bene come nel male: ma perché proprio alla persona che ci fece del bene o del male?
È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.
Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.
Non intorbidare il bene presente col desiderio di quello che ti manca, ma considera che anche questo lo hai desiderato.
Assai più giova che i fervidi consigli, una grande prudenza ai grandi perigli.
Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi.
Come nella speranza o in qualunque altra disposizione dell'animo nostro, il bene lontano è sempre maggiore del presente, così per l'ordinario nel timore è più terribile il male.
Il bene de' beni è, ed a comparazione di questo tutti gli altri sono leggieri, non nuocere a alcuno, giovare in quanto tu puoi a ciascuno.
Fate del bene a quanti più potete, e vi seguirà tanto più spesso d'incontrare dei visi che vi mettano allegria.