Il sonno e l'estate sono le ultime risorse del vecchio.
Sospetto che l'erezione della statua alla Dea Ragione coincida con l'inaugurazione della ghigliottina.
Poesia, accordo supremo del nostro essere con se medesimo. Far poesia, in fondo, vuol dire senz'altro riconoscersi. Quando la parola è accettata senza reticenze, quando la parola non forza nulla, e le basta lasciarsi dire.
Guai della vecchiaia: non potere sollevare un fuscello senza sentirsi morire.
Non sgomentarsi dei nostri sbagli, delle trappole in cui incappiamo. Non sono mai insuperabili. Lasciarsi condurre per mano dalla vita.
C'è un detto popolare: "ha ragione da vendere". Ma se il venditore va al mercato, chi gliela compera? La ragione, ai nostri giorni, è convenientemente squalificata.
Queste notti di fine estate di sogni ne portano pochi, ma di incubi tanti.Queste notti di fine estate di sogni ne portano pochi, ma di incubi tanti.
Non ci sono più mezze stagioni. Vivaldi, fosse nato adesso, non faceva primavera, estate... Ne faceva una sola, una sola di strombazzamenti e la chiamava 'Tempo di merda'.
Era una di quelle domeniche di mezza estate in cui tutti se ne stanno seduti e continuano a ripetere: Ho bevuto troppo ieri sera.
Le estati dell'infanzia sono sempre migliori delle estati dell'età adulta.
I nostri proverbi dovrebbero essere rifatti. Sono stati scritti d'inverno e adesso è estate.
Non c'è niente che sappia di morte più del sole in estate della gran luce, della natura esuberante. Tu fiuti l'aria e senti il bosco e ti accorgi che piante e bestie se ne infischiano di te. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura è la morte.
Un girasole per il mio girasole, per illuminare le giornate fosche che detesti tanto. Piantane altri, così sarai più sicura dell'estate calda e soleggiata che ti aspetta. PS: Ti amo.
Pianificazione: Inverno a Montecarlo. Estate alle Bahamas. Autunno in Scozia. Primavera a Capri... L'anno è sistemato. La coscienza no.
Il sole di Dio è duro, come una stufa di fuoco arde l'estate.
Di tutte le meraviglie della natura, un albero d'estate è forse la più ammirevole; con la possibile eccezione di un alce in galosce che canta una canzone di Gershwin.