Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
Ha più valore superare le difficoltà che moderare le gioie.
Ovunque ci sia un essere umano, vi è la possibilità per una gentilezza.
Bisogna cercare un bene che non si guasti giorno per giorno, che non conosca ostacoli. Qual è? Lo spirito, ma deve essere retto, onesto, grande.
Se volete evitare il timore, pensate che bisogna temere ogni cosa.
Troppi libri sono dispersivi: dal momento che non puoi leggere tutti i volumi che potresti avere, basta possederne quanti puoi leggerne.
Non devi evitare l'amore per il resto dei tuoi giorni solo perché potrebbe non funzionare o perché ti riduce a pezzi. Non è certo un modo di vivere!
Gli "altri" sono, bene o male, la prova che noi stiamo vivendo.
Se per te è impossibile vivere solo, sei nato schiavo.
Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora.
Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione.
L'arte di vivere assomiglia più alla lotta che alla danza.
Si può, volendo, riportare l'intera arte del vivere a un buon uso del linguaggio.
Che giovano a quell'uomo ottant'anni passati senza far niente? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, né è morto tardi, ma ha impiegato molto tempo per morire.
Chi vive sempre nel calore e nella pienezza del cuore e per così dire nell'aria estiva dell'anima, non può immaginarsi il misterioso rapimento che afferra le nature più invernali, che vengono eccezionalmente toccate dai raggi dell'amore e dal tiepido soffio di un solatio giorno di febbraio.
Che cosa ci si può aspettare da un mondo in cui quasi tutti vivono solo perché non hanno ancora trovato il coraggio di spararsi?