I piaceri del palato sono simili ai ladri egiziani, che strangolano con un abbraccio.
Il culmine di una vita felice è una sicura tranquillità e una inalterata fiducia in essa.
Non c'è nessun motivo di vivere, nessun limite alle sventure, se si teme tutto quello che può accadere.
A volte domandiamo insistentemente cose che rifiuteremmo se qualcuno ce le offrisse.
Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto.
Voi vivete come se doveste vivere sempre, non pensate mai alla vostra fragilità, non volete considerare quanto del vostro tempo è già trascorso. Buttate via il tempo come se lo attingeste da una fonte inesauribile.
La carne contamina i nostri pasti. Per quanto cerchiamo di nascondercelo, rimane il fatto che il pezzo forte del nostro pranzo ci arriva dal macello grondante di sangue.
La lattuga è come la conversazione: deve essere fresca e croccante, e così brillante che a malapena si noti il suo retrogusto amaro.
Il cibo è simbolo della sicurezza, assieme al tetto che ci ripara.
Solo chi non ha fame è in grado di giudicare la qualità del cibo.
Radicchio o bistecca, viviamo della morte degli altri.
Non si dovrebbe ritornare al cibo altro che quando lo stomaco chiama con insistenza soccorso.
Detesto l'uomo che manda giù il suo cibo non sapendo che cosa mangia. Dubito del suo gusto in cose più importanti.
Quello che è cibo per un uomo è veleno per un altro.
Non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito, morto.
Le verdure sono interessanti ma mancano di senso se non accompagnate da un buon pezzo di carne.