Nessuno è infelice se non per colpa sua.
Il saggio non può perdere nulla; tutto ha riposto in sé, non affida nulla alla fortuna, ha i suoi beni al sicuro, appagato della virtù.
Senza un avversario la virtù marcisce.
Se alle nostre lacrime non porrà termine la ragione, non lo porrà la fortuna.
Non avere niente che ci infiammi e ci sproni, niente che metta alla prova la nostra fermezza d'animo con le sue minacce e i suoi assalti, ma giacere in una tranquillità imperturbata non è quiete: è apatia.
Quando consideri il numero di uomini che sono davanti a te, pensa a quanti ti seguono.
Gli uomini che sono infelici, come gli uomini che dormono male, ne menano sempre vanto.
Non v'è infelicità umana la quale non possa crescere. Bensì trovasi un termine a quello medesimo che si chiama felicità.
Non esitono grandi scoperte nè reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.
Ben difficilmente si vede un uomo infelice per non essere riuscito a scorgere ciò che avviene nell'anima altrui; ma colui che non avverte i moti della propria anima, è inevitabile che sia infelice.
È meglio essere infelicemente innamorati che essere infelicemente sposati. Alcuni fortunati riescono in tutte e due le faccende.
Ognuno è infelice nella misura in cui crede di esserlo!
Non c'è gioia per chi procura l'infelicità altrui.
Se l'infelicità ama essere in compagnia, certo essa ne trova a sufficienza.
La via più sicura per evitare una grande infelicità è di ridurre possibilmente le proprie pretese in rapporto ai propri mezzi di qualunque specie.
Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.