Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro.
Crediamo facilmente alle supposizioni; non mettiamo a fuoco le cause delle nostre paure e non ce le scuotiamo di dosso; ci agitiamo e voltiamo le spalle come soldati che abbandonano l'accampamento per il polverone sollevato da un branco di pecore in fuga.
Tra due pareri equipollenti deve avere il sopravvento il più moderato.
Certe cose proprio per questo sono meno da temere, perché fanno molta paura. Nessun male è grande se è l'ultimo.
Una piccola somma data in prestito crea un debitore, una grossa crea un nemico.
Nulla è più contrario alla guarigione del cambiare spesso i rimedi.
I rapporti con una gran quantità di persone sono deleteri: c'è sempre qualcuno che ci suggerisce un vizio o ce lo trasmette o ce lo attacca a nostra insaputa.
Questo sigaro è l'unico vizio che mi sono permesso; mi ci voleva un vizio in galera, per ricordarmi che sono un uomo.
Ogni vizio una condanna ciò che ami poi t'ammazza.
Vecchiaia: è quel momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si può ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Questo è il pericolo, quando il vizio diventa un precedente.
I vizi ti allettano con una ricompensa: al servizio della virtù devi vivere gratuitamente.
Non vi fate schiavi del vostro stomaco: questo viscere capriccioso, che si sdegna per poco, pare si diletti di tormentare specialmente coloro che mangiano più del bisogno, vizio comune di chi non è costretto dalla necessita al vitto frugale.
Que' prudenti che s'adombrano delle virtù come de' vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov'essi sono arrivati, e ci stanno comodi.
Chiamiamo vizi quei divertimenti che non osiamo provare.
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinga credere di averli abbandonati noi.