Se non ci fosse, a questo mondo, l'infelicità, ci potremmo credere in paradiso.
Essere perfettamente obbedienti significa essere perfetti come è perfetto il nostro padre celeste.
Chi prende la spada, morirà di spada. Ma chi l'abbandona morirà sulla croce.
Si può, volendo, riportare l'intera arte del vivere a un buon uso del linguaggio.
Sfuggire al contagio della follia e della vertigine collettiva tornando a stringere per conto proprio, al di sopra dell'idolo sociale, il patto originario dello spirito con l'universo.
Quando la scienza, l'arte, la letteratura e la filosofia sono semplici manifestazioni della personalità e sono ad un livello tale da raggiungere gloriosi e bizzarri obiettivi, rendono il nome di un uomo vivo per centinaia di anni.
Gli uomini che sono infelici, come gli uomini che dormono male, ne menano sempre vanto.
Nessuno è più infelice di un guardone in un campo di nudisti.
Non ho fame. Non ho sete. Non ho caldo. Non ho freddo. Non ho sonno. Non mi scappa niente. Come sono infelice.
I momenti dell'infelicità sono momenti chiave della vita, gli unici momenti in cui si impara davvero qualcosa.
Coloro che non s'adeguano sono il sale della terra, il colore della vita, condannano se stessi all'infelicità, ma sono la nostra felicità.
L'infelicità rende Dio assente agli occhi degli uomini per un certo tempo, più assente di un morto, più assente della luce in una prigione oscura.
Quelli che sono infelici non hanno bisogno di niente a questo mondo, eccetto di persone capaci di concedere loro la propria attenzione.
Ognuno è infelice nella misura in cui crede di esserlo!
L'infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera.
Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.