Moriamo peggiori di quando siamo nati. La colpa è nostra, non della natura.
Spesso è inutile e vana la volontà non di chi intraprende cose facili, ma di chi vuole che siano facili le cose che ha intraprese.
Se il lamentarsi non risuscita nessuno, se il soffrire non muta una sorte immobile e fissa per l'eternità e la morte non ha mai mollato quel che si è preso, cessi un dolore in pura perdita.
La sorte non ha innalzato nessuno tanto da non ritorcere contro di lui quanto gli aveva concesso di fare. Non fidarti della momentanea bonaccia: fa presto il mare ad agitarsi; nello stesso giorno le barche affondano là dove si erano spinte per diporto.
Moriamo ogni giorno: ogni giorno ci viene tolta una parte della vita e anche quando ancora cresciamo, la vita decresce.
L'unico bene è l'onestà, gli altri sono beni falsi e fittizi.
Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima!
La morte ci fa rinunciare a quello che la vita non ci avrebbe mai dato.
Tutte le tragedie finiscono con la morte, tutte le commedie con un matrimonio.
Non ho mai capito chi dice la morte è normale, la morte è logica, tutto finisce quindi anch'io finirò. Io ho sempre pensato che la morte è ingiusta, la morte è illogica, e non dovremmo morire dal momento che si nasce.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
Se non ci fosse la morte, noi moriremmo eternamente.
C'è il sacro terrore della morte, ma la morte è un fatto naturale, credo che la morte sia un'amica dell'uomo, perché mette fine a quel grande dolore che è la vita.
Il primo requisito per l'immortalità è la morte.
L'uomo è un pacco postale che la levatrice spedisce al becchino.
Ho vissuto abbastanza; ora, sazio, aspetto la morte.