Se non ci fosse la morte, noi moriremmo eternamente.
Poi c'hai del sangue mio sete si ardente, E perchi'io mora, o Morte acerba e ria, Sei mossa per ferir la donna mia, Col velenoso stral fiero e pungente.
La morte non è la più grande perdita nella vita. La più grande perdita è ciò che muore dentro di noi mentre stiamo vivendo.
La morte venne nel mondo per il peccato', dice il cristianesimo. Ma la morte è puramente l'espressione cruda, stridente e portata al suo eccesso, di ciò che il mondo è nell'essenza sua. Onde è più conforme al vero dire: il mondo è per il peccato.
Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.
Se la morte è assenza totale di sensazioni, come se si dormisse un sonno senza sogni, oh, essa sarebbe un guadagno meraviglioso.
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
È la vita... ma è certo, non si muore tutte le mattine, si muore una volta sola.
La morte non è che per i mediocri.
Morire è tremendo, ma l'idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
Vorrei morire ucciso dagli agi. Vorrei che di me si dicesse: "Come è morto? Gli è scoppiato il portafogli".