L'ira sfrenata genera pazzia.
Ciascuno è vittima delle proprie illusioni.
Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto.
Se uno segue le orme di un altro, non trova niente, anzi neppure cerca.
Non sono né gli anni né i giorni a farci vivere a lungo, ma l'animo.
È quando non si ha più speranza che non si deve disperare di nulla.
Ben più gravi sono gli effetti prodotti in noi dall'ira e dal dolore, con cui reagiamo alle cose, che non quelli prodotto dalle cose stesse, per le quali ci adiriamo o ci addoloriamo.
Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
Colui che ha l'amore rende a sé estranea l'ira, ma chi coltiva l'odio raccoglie per sé fatiche inopportune.
Sappiate questo, miei diletti fratelli. Ogni uomo dev'essere pronto a udire, lento a parlare, lento all'ira; poiché l'ira dell'uomo non opera la giustizia di Dio.
Figliuol mio, disse 'l maestro cortese, quelli che muoion nell'ira di Dio tutti convegno qui d'ogni paese; e pronti sono a trapassar lo rio chè la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disìo.
Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz'ira non sarebbe stato forte.
Un adirato può non essere irascibile, un irascibile, talvolta, può non essere adirato.
L'ira trasforma nel suo contrario tutto ciò che è ottimo e giustissimo. Non consente che si ricordi di alcun dovere colui che da essa è posseduto: fa di un padre un avversario, d'un figlio un parricida, d'una madre una matrigna, d'un cittadino un nemico, d'un re un tiranno.