Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
Una vita interessante è il concetto supremo dei deficienti.
Ma sono diligente. Mi ci metto di buona voglia e do prova di costante miglioramento. Sarò senz'altro in grandissima forma sul mio letto di morte. I buoni muoiono giovani, ma io sono stato risparmiato affinché mi possa preparare e perfezionare in modo da poter finire buono come il pane.
L'uomo che si annoia fa strada più in fretta degli altri. Se ti annoi ti rispettano.
Lo spirito della persona è in un certo senso autore del corpo.
L'ira, furor brevis come la chiamò Orazio, fomenta risse allo stadio, tumulti di disoccupati davanti alla prefettura e parolacce in parlamento.
Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.
La rabbia che si manifesta ci mostra che non eravamo in sintonia con la nostra sensibilità più profonda. Quindi non dobbiamo reprimere la rabbia, bensì parlare con essa.
L'ira sfrenata genera pazzia.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz'ira non sarebbe stato forte.
Tutte le passioni immoderate ci portano danno alla vita civile, ma nessuna è più perniciosa dell'iracondia.
Un adirato può non essere irascibile, un irascibile, talvolta, può non essere adirato.
Ira è breve furor.
Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
Ben più gravi sono gli effetti prodotti in noi dall'ira e dal dolore, con cui reagiamo alle cose, che non quelli prodotto dalle cose stesse, per le quali ci adiriamo o ci addoloriamo.