La fede è realtà di cose sperate, e convincimento di cose che non si vedono.
Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.
La fede sposta le montagne.
Non conformatevi (in greco "mé suskématìzesthe") alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi, rinnovando la vostra mente.
Noi mangiamo e noi beviamo, domani la morte verrà in ogni caso.
O si pensa o si crede.
Bella Immortal! benefica Fede ai trionfi avvezza.
La fede si può promuovere soltanto in modo indiretto, precostituendo, con largo anticipo, condizioni opportune, vale a dire preparandole un terreno adatto su cui possa allignare bene; quel terreno è l'ignoranza.
La fede è credere in ciò che non può vedere o toccare o provare. La fede è camminare a faccia in giù e a piena velocità nel buio.
La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri.
Tutto quello che vedo mi insegna a credere nel Creatore per tutto quello che non vedo.
Per la maggior parte della gente il non credere ad una cosa è basato sulla fede cieca in qualche altra cosa.
Se si scommette su Dio, non si perde nulla, anche se si scopre che Dio non esiste. Ma se si punta contro Dio, e si sbaglia e Dio esiste, si perde tutto.
Se avessimo la fede vedremmo il buon Dio in ogni cosa.
La fede è una grazia.