Un eroe è chi fa quello che può.
La fortuna sa sempre trovare coloro che sanno servirsene.
V'è un solo eroismo al mondo: vedere il mondo com'è e amarlo.
Noi non scegliamo affatto. Il nostro destino sceglie. Ed è saggezza mostrarci degni della sua scelta, qualunque essa sia.
Anche senza speranza, la lotta è ancora una speranza.
La ragione è un sole severo: illumina, ma acceca.
Io ho un problema con gli eroi in generale: non mi piacciono. Non amo l'eroe buono, positivo, nemmeno quello mitologico che incarna in sé la morale, la giustezza della vita.
L'eroe è colui il quale fa da solo ciò che altri dovrebbero fare: è dunque l'espressione del paese che si rassegna, delle genti in cui la coscienza individuale è debole ; che non sono ancora entrate nella civiltà, o che vi sono entrate male.
Non c'è eroismo in me. Sono un uomo che ama fare. C'è dell'egoismo, sempre. La vita di un operaio può essere eroica quanto la mia.
Il primo grado dell'eroismo è vincere la paura e il dominio su se stessi.
Penso a un eroe come a qualcuno che comprende la responsabilità che deriva dal proprio essere libero.
Gli eroi sul cavallo bianco sono un po' in ribasso, soprattutto quando non valgono una cicca.
Gli eroi sono più inclini all'autocitazione che all'autocritica.
L'eroe vero è sempre eroe per sbaglio, il suo sogno sarebbe di essere un onesto vigliacco come tutti.
Ecco la verità: il vero eroismo non riceve ovazioni, non intrattiene nessuno. Nessuno fa la fila per vederlo. Nessuno se ne interessa.
Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi.