Il generoso sta al prodigo come il parsimonioso all'avaro.
Quando un adulterio va confessato? Quando si è certi che non sarà creduto.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Malinconia è crogiolarsi nella propria tristezza.
Ci sono donne che vendono ciò dovrebbero donare e altre che donano ciò che potrebbero vendere. Le prime sono delle puttane, le seconde, delle sentimentali.
Bisogna fuggire l'avarizia perché è un difetto molto brutto e cattivo, ma bisogna amare l'economia che è buona virtù e sorella della prudenza; essa è un grande aiuto alla carità.
L'avarizia è un vizio che può trarre in inganno perché all'inizio assume l'aspetto di una virtù.
Si diceva della vecchia Sarah, duchessa di Marlborough, che non mettesse mai i puntini sulle "i", per risparmiare inchiostro.
L'avarizia degli uomini è tanto grande che ciascuno s'ingegna quanto può di prender molto dagli altri e di render poco.
L'avarizia impedirà a un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco.
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
Il parsimonioso è il più ricco degli uomini, l'avaro il più povero.
Elogio la frugalità. Quella scelta che non è né povertà né avarizia.
Maladetta sie tu, antica lupa, che piú che tutte l'altre bestie hai preda per la tua fame sanza fine cupa!