E' naturale che dubito. Non pratico una certezza. Pratico una fede.
Nel punto in cui la speranza potrebbe diventare disperazione, nasce la fede.
Il matrimonio più forte è tra i due che cercano lo stesso Dio, l'amicizia più forte è tra due che fuggono lo stesso diavolo.
Alla fine le anime gemelle si incontrano poiché hanno lo stesso nascondiglio.
Io dico sempre a mio figlio che, se sembro ossessionato di sapere sempre dove è stato, è perché lui si porta il mio DNA in giro.
Credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del destino e delle azioni degli esseri umani.
La fede è una immaginazione che rifiuta il concreto, che non si preoccupa di ciò che la respinge. Non si può credere senza immaginazione.
La fede è stata la forza di Papa Wojtyla. E la fede fonda anche la solidarietà.
Una fede che non dubita è una fede morta.
La fede è d'oro, l'entusiasmo è d'argento, il fanatismo è di piombo.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Fede e storia non si escludono, ma si integrano e si spiegano a vicenda.
Un pesciolino rosso ad un altro: 'Io non credo in Dio.' L'altro risponde: 'Nemmeno io, ma chi altro pulirebbe la nostra boccia?'.
Si può porre come norma generale che una fede qualsiasi, quanto più procura di conciliarsi colla scienza, tanto più rapidamente decade.
La fede è la grande amica del nostro spirito e può, a buon diritto, parlare alle scienze umane.