Più desidero che qualcosa sia fatto, meno lo chiamo lavoro.
Fare significa dimostrare che lo sai.
Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che noi apprendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, con le stesse limitazioni.
Imparare significa scoprire quello che già sai.
Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano. Quelli invece che aspirano alla perfezione, anche senza intraprendere alcun viaggio, arrivano dovunque, e in un baleno.
Tutti quei desideri che, se non esauditi, non arrecano vera sofferenza non sono necessari: il loro stimolo è tale da potersi annientare facilmente quando appaiano indirizzati a cose difficili a ottenersi, o siano tali da recare danno.
La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.
Se vuoi rendere ricca una persona, non devi aumentargli i beni, ma diminuirne i desideri.
Tendiamo sempre verso ciò che è proibito, e desideriamo quello che ci è negato.
Quaggiù quando noi non ci vogliamo male ci amiamo tutti, ma però i nostri vivi desideri accompagnano solo gli affari cui partecipiamo.
Riponi in uno stipetto un desiderio: aprilo, vi troverai un disinganno.
Colui che suscita desideri può facilmente vedersi condannato a spegnerli.
Nulla bramiamo tanto quanto ciò che non ci è consentito.
Sempre, quando siamo in alto, desideriamo più di ogni altra cosa avere accanto a noi un osservatore in qualità di ammiratore.
È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo.