La più grande offesa che si possa dare ad un asino è quella di chiamarlo uomo.
Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
L'individualismo ha per fine sé stesso.
L'anarchico, oltre ad essere il più grande ribelle ha pure il vanto di essere un Re. Il Re di sé stesso s'intende!
Nella vita cerco la gioia dello spirito e la lussuriosa voluttà dell'istinto. E non mi importa se queste abbiano le loro radici perverse entro la caverna del bene o entro i vorticosi abissi del male.
Le ingiurie sono molto umilianti per chi le dice, quando non riescono ad umiliare chi le riceve.
Di solito l'offeso ripaga con la stessa moneta.
Ama chi offende, ma detesta l'offesa.
Non vale quasi mai la pena di essere offensivo. Non vale mai la pena di essere offensivo a metà.
A viver tranquilli nella società degli uomini, bisogna astenersi non solo dall'offendere chi non ci offende, cosa ordinaria; ma eziandio, cosa rarissima, dal procurare che altri ci offenda.
È si perdona per certo ogni offesa, ma sempre pur nella memoria resta, e così l'uno all'altro contrappesa.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente.
L'offesa accolla ormai all'offeso il futuro della relazione: dalla sua iniziativa dipenderà il futuro.
Non voler offendere nessuno, non voler ledere nessuno può essere indice sia di un modo di pensare giusto, sia di un modo di pensare pavido.