Così noi viviamo, per sempre prendendo congedo.
Appena un artista ha trovato il vivo centro della sua attività, nulla per lui è così importante come mantenervisi: il suo posto non è mai, neanche per un attimo, accanto allo spettatore e al critico.
La nostra vita passa in trasformazioni.
Noi viviamo per dire sempre addio.
E anche voi foste in qualche prigione, le cui mura non lasciassero giungere ai tuoi sensi alcun rumore del mondo - non avreste allora ancora la vostra infanzia, quel bene prezioso, regale, quel forziere che sono le vostre memorie.
Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi, molto prima che accada.
È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio!
L'arte di vivere assomiglia più alla lotta che alla danza.
Vivere è una preghiera che solo l'amore di una donna può esaudire.
L'attività frenetica, a scuola o in università, in chiesa o al mercato, è sintomo di scarsa voglia di vivere.
Non ricordare il giorno trascorso e non perderti in lacrime sul domani che viene: su passato e futuro non far fondamento, vivi dell'oggi e non perdere al vento la vita.
Dovremmo vivere semplicemente, in modo che altri possano semplicemente vivere.
Per cosa vale la pena vivere? Non lo so, se lo sapessi ve lo rivelerei. Anzi: direi per il tai chi, per una chitarra Fender, una Harley Davidson e un Porsche gialla.
Vivere in modo semplice significa respirare l'aria della vera libertà. Non soffocare nell'aria viziata di possedimenti inutili!
Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere.
Nessuno può vivere felice se bada solo a sé stesso, se volge tutto al proprio utile: devi vivere per il prossimo, se vuoi vivere per te.