Importante è ricordare, ma più importante è dimenticare.
È questo in fondo l'unico coraggio che si richieda a noi: essere coraggiosi verso quanto di più strano, prodigioso e inesplicabile ci possa accadere.
Un'opera d'arte è buona se nasce da necessità. È questa natura della sua origine a giudicarla: altro non v'è.
E anche voi foste in qualche prigione, le cui mura non lasciassero giungere ai tuoi sensi alcun rumore del mondo - non avreste allora ancora la vostra infanzia, quel bene prezioso, regale, quel forziere che sono le vostre memorie.
Danzare è riempire un vuoto, è tacere l'essenza di un grido? E' la vita dei nostri astri rapidi presa al rallentatore.
Saper dimenticare è indubbiamente un chiaro sintomo di salute fisica e mentale.
La sola cosa che noi ricerchiamo con insaziabile desiderio è dimenticare noi stessi, perdere la nostra sempiterna memoria e fare qualcosa senza sapere come o perché: in breve, tracciare un nuovo circolo.
Se volete dimenticare qualcosa su due piedi non dovete far altro che scrivervi, su un pezzetto di carta, che è una cosa da ricordare.
Dimenticare. È spesso utile quanto il ricordare.
La geniale capacità di dimenticare della donna è qualcosa di diverso dal talento della signora che non riesce a ricordarsi.
Non vi è nulla di più bello che dimenticare, se non forse l'essere dimenticato.
Che esista un dimenticare, non è ancora dimostrato; sappiamo soltanto che la rammemorazione non sta in nostro potere.
Schiacciamo le larve ma amiamo le farfalle: una farfalla questo non lo dimentica.
La gente muore solo quando viene dimenticata.
Dimenticare è facile: basta non ricordare.