Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.
Molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
Con il crescere dei beni i parassiti aumentano e qual vantaggio ne riceve il padrone, se non di vederli con gli occhi?
Il sapiente ha tutte le cose mutabili come cose che non sono, ed afferma quelle non esser altro che vanità ed un niente; perché il tempo a l'eternità ha proporzione come il punto a la linea.
Sotto alle più belle azioni ci è la vanità, come sotto a' più bei ricami ci è lo spago.
Chi nega la propria vanità, di solito la possiede in forma così brutale da chiudere istintivamente gli occhi davanti ad essa, per non dover disprezzare se stesso.
Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni.
Quando la vanità si placa l'uomo è pronto a morire e comincia a pensarci.
Dove ci conduce la vanità? Il savio ha mille ragioni quando afferma che la vanità è la nemica della felicità.
Il vanitoso parlerà di una gaffe o di una stupidaggine che ha commesso, piuttosto che privarsi del piacere di parlare della propria amata persona.
È un errore credere che la donna sia vanitosa; ossia, bisogna dire che la donna è vanitosa, ma l'uomo è assai più vanitoso della donna.
Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia.
La vanità degli uni non fa che ferire la vanità degli altri.