Temere la morte è più doloroso di morire.
Una buona reputazione ha più valore del denaro.
Rimedio al dolore dell'offeso è il dolore del nemico.
Il gallo ha grande potere nel (suo) pollaio.
La pazienza è una vera, segreta ricchezza.
Un animo nobile non sopporta le aggressioni verbali.
L'orrendo della morte è il suo cerimoniale. Quanto più bello sarebbe andarsene al cimitero da soli, a piedi.
Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
Di fronte a se stesso ognuno è immortale; può sapere che sta per morire, ma non potrà mai sapere che è morto.
Semplicemente per confortare chi prova spavento della morte, Gesù ha esternato la propria paura, perché ognuno sapesse che tale paura non lo induce in peccato, purché egli tenga duro.
Nonostante la vita sia un misto di dolore e tristezza, dobbiamo vivere aspettando la morte.
Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.
Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
Il primo annunzio di mia cruda morte, Se a chi muor per amor tanto è concesso, Vo' che tra il sonno l'ombra mia t'apporte.