Quando siamo nati abbiamo perso quanto perderemo con la morte: tutto.
L'unico modo di salvaguardare la propria solitudine è ferire tutti, a cominciare da quelli che amiamo.
La speranza è la forma normale del delirio.
Se la morte non fosse una forma di soluzione, i viventi avrebbero trovato un modo qualsiasi di aggirarla.
Senza la possibilità del suicidio avrei potuto uccidermi molto tempo fa.
Ciò che non è straziante è superfluo, almeno in musica.
Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente.
Due cose belle ha il mondo: amore e morte.
Conoscevo un uomo che diceva "La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando".
L'ambizione è la morte del pensiero.
La morte è orribile solo per colui che non crede in Dio, oppure crede in un Dio malvagio, il che è la stessa cosa. Per colui che crede in Dio, nella sua bontà e vive in questa vita secondo la sua legge ed ha sperimentato questa sua bontà, per costui la morte è solo un passaggio.
Nulla è da temere da uomo che pensi abitualmente alla morte.
Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora.
Non è vero che la morte ci giunge come un'esperienza in cui siamo tutti novellini, come dice Montaigne. Tutti prima di nascere eravamo morti.