Ahimè, che tristezza imparare a servire là dove hai imparato a comandare.
La confessione dei nostri peccati è il primo passo verso l'innocenza.
Chi sfugge ad un processo confessa la propria colpa.
Se tu abbia un amico, o solo uno che tale si dice, te lo chiarirà la sventura.
Lo stare zitti è la saggezza dello sciocco.
Anche le spine sono gradite se tra esse si vede spuntare la rosa.
Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che, avendo deciso di rinunciare alla volontà propria, impugni le fortissime e valorose armi dell'obbedienza per militare sotto il vero re, Cristo Signore.
Come l'ago del grammofono segue le vibrazioni più sottili, invisibili del disco, così l'anima deve obbedire allo Spirito Santo.
La scomparsa del senso di responsabilità è la conseguenza di vasta portata della sottomissione all'autorità.
I giapponesi hanno una parola per descriverlo. È judo; l'arte di conquistare sottomettendosi. L'equivalente occidentale di judo è, "Si, cara".
Far voto d'obbedienza vuol dire rinunciare alla prerogativa inalienabile dell'uomo, la libertà.
Chi non ha mai imparato ad obbedire non può essere un buon comandante.
Non possiamo comandare la natura tranne che obbedendole.
Raramente riusciamo a far fare ai nostri figli quello che diciamo loro, ma non mancano quasi mai di imitarci.
Bisogna essere servi delle circostanze.
Se il Bene, invece che estraneo, incomprensibile, un altrui capriccio, ci apparisse nostro, espressione di ciò che vogliamo profondamente, non ci sarebbe alcun merito ad obbedirgli, poiché non vi sarebbe alcuna amarezza.