L'ambizione è la morte del pensiero.
Il pensatore somiglia molto al disegnatore che vuol riprodurre nel disegno tutte le connessioni possibili.
Tutto quello che si può dire si può dire chiaramente.
Pregare è pensare al senso della vita.
Etica ed estetica son tutt'uno.
È così difficile trovare l'inizio. O meglio: è difficile cominciare dall'inizio. E non tentare di andare ancor più indietro.
Chi sa morire, non ha più padrone.
Se hai paura della morte, non ascoltare il tuo cuore battere la notte.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.
Entra infine nel Mio Essere chi, al momento del trapasso, quando abbandona il corpo, pensa soltanto a Me. Questo è vero al di là di ogni dubbio.
Come uomini siamo uguali davanti alla morte.
L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un'altra espressione dell'interesse per la vita.
La più gran soddisfazione che si possa dare al prossimo e che poi senza nessun dubbio ci procura le maggiori lodi, è quella di morire.
Morire è la condizione stessa dell'esistenza. In ciò mi rifaccio a tutti coloro che hanno detto che è la morte a dar senso alla vita proprio sottraendole tale senso. Essa è il non-senso che dà un senso negando questo senso.
Essere ricordati dopo morti, è una povera ricompensa per essere trattati con disprezzo mentre stiamo vivendo.