Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia, almeno, un po' seccato.
I gatti neri portano fortuna. Il mondo va male perché tutti li evitano.
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita.
Nessuno è più pericoloso di chi crede che i propri pensieri siano i pensieri di Dio.
Dio, dicono, ha i suoi disegni. E allora, perché non fa una mostra?
La politica ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Imperfettamente conosciamo e imperfettamente amiamo.
Le imperfezioni degli altri ci aiutano anche a non attenderci da loro una qualche felicità, pienezza o compimento che in realtà possiamo trovare in Dio soltanto.
Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio.
Se l'imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.
Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione.
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.
Tutto è imperfetto, non c'è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
Oh! Come è necessaria l'imperfezione per essere perfetti!