Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.
La prima virtù di cui ha bisogno l'anima che tende alla perfezione è la Carità.
Vi raccomando vivamente la santa semplicità.
Bisogna far morire di giorno in giorno le nostre imperfezioni.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d'acqua. Ma entrambi muoiono.
Disprezza le tentazioni ed abbraccia le tribolazioni.
Se l'imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.
Le imperfezioni degli altri ci aiutano anche a non attenderci da loro una qualche felicità, pienezza o compimento che in realtà possiamo trovare in Dio soltanto.
Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione.
Imperfettamente conosciamo e imperfettamente amiamo.
Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia, almeno, un po' seccato.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
Tutto è imperfetto, non c'è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno.
Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio.
Oh! Come è necessaria l'imperfezione per essere perfetti!