Oh! Come è necessaria l'imperfezione per essere perfetti!
La sostanza psichica è uguale nei fanciulli di tutti i popoli. Un fanciullo è fanciullo allo stesso modo da per tutto. E quindi, né c'è poesia arcadica, romantica, classica, né poesia italiana, greca, sanscrita; ma poesia soltanto, soltanto poesia, e...non poesia.
Al rio sottile, di tra vaghe brume, guarda il bove coi grandi occhi: nel piano che fugge, a un mare sempre più lontano migrano l'acque d'un ceruleo fiume.
Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni.
È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi.
La poesia, costretta a essere poesia sociale, poesia civile, poesia patriottica, intristisce sui libri, avvizzisce nell'aria chiusa della scuola, e finalmente ammala di retorica, e muore. E noi di questa pseudopoesia ne abbiamo tanta.
Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione.
Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio.
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.
Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia, almeno, un po' seccato.
Se l'imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.
Tutto è imperfetto, non c'è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
Le imperfezioni degli altri ci aiutano anche a non attenderci da loro una qualche felicità, pienezza o compimento che in realtà possiamo trovare in Dio soltanto.
Imperfettamente conosciamo e imperfettamente amiamo.