La politica ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Il passato non mi preoccupa: i danni che doveva fare li ha fatti; mi preoccupa il futuro, che li deve ancora fare.
Per un attore, l'umanità si divide in due categorie: lui e gli altri.
Se la gente non va a teatro non è perché il teatro è in crisi ma perché è in crisi la gente.
I gatti neri portano fortuna. Il mondo va male perché tutti li evitano.
L'aldilà è così vicino che basta un secondo per raggiungerlo.
Vede, signorina Di Girolamo: tra l'occuparsi di una battona pugliese e l'occuparsi di un santo di Pietrelcina, almeno secondo me, la normalità esiste, e nel mezzo, le dico la verità, l'obiettivo è poter tornare a occuparsi serenamente proprio di quelle come lei.
In un'intervista alla Stampa, Giorgio Bocca ha detto che io sono un bravissimo giornalista che non capisce nulla di politica. Bocca non mi delude mai: riesce sempre a dire di me quello che io penso di lui.
La televisione e non il cinema è uno strumento politico.
Non è mai esistito, né potrà mai esistere, un governo dove opportunisti e stupidi non siano in maggioranza.
Chi pensa che la religione non debba avere nulla a che fare con la politica, non ha capito nulla né della religione né della politica.
La fedeltà al partito abbassa il più grande degli uomini all'infimo livello delle masse.
I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale.
L'uomo è per natura un animale politico. Perciò gli uomini desiderano vivere insieme agli altri, anche quando non hanno bisogno di aiuto reciproco.
Lo scopo del propagandista è quello di far dimenticare a un gruppo di gente che certi altri gruppi di persone sono umani.
A partire da un'apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed economica che aiuterebbe a superare la dicotomia assoluta tra l'economia e il bene comune sociale.