Un giorno d'ozio è più deprimente che una settimana di lavoro.
Essere capaci di riempire intelligentemente le ore di ozio è l'ultimo prodotto delia civiltà, e al giorno d'oggi pochissime persone hanno raggiunto questo livello.
Io vagheggio il «diritto all'ozio», mentre c'è chi si affanna a cercare con la lanterna, il diritto al lavoro nella carta costituzionale.
È impossibile godere a fondo dell'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.
Non mi importa delle raffiche del vento e dei colpi dell'onda, ciò è molto meglio che passeggiare oziosi in un giardino.
L'ozio è un'appendice della nobiltà.
L'invenzione, secondo me, deriva direttamente da un certo ozio, forse addirittura da una certa pigrizia.
Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo.
L'ozio è somite del vizio, e della virtute negozio.
Di tutti i sentimenti, l'amore è quello che ha maggior bisogno di ozio.
Riflettere autenticamente significa darsi a se stesso, non come una soggettività oziosa e recondita, ma come ciò che si identifica con la mia presenza al mondo e agli altri come io la realizzo adesso.