I lavativi hanno la pelle dura.
Tu non sai quanto la morte li attiri. Morire è sì un destino per loro, una ripetizione, una cosa saputa, ma s'illudono che cambi qualcosa.
Nelle parole c'è qualcosa d'impudico.
La politica è l'arte del possibile. Tutta la vita è politica.
Ogni pensiero è veramente pensato all'istante, il verso fatto della baldanza e diversità della mente in azione, che si vede nell'atto di pensarlo, ed esprime questa sua coscienza. Walt Whitman canta la gioia di scoprire pensieri.
Ma morire è proprio questo - non più sapere che sei morta.
L'ozio è somite del vizio, e della virtute negozio.
L'ozio non ci fa fare quelle cose che non avremmo comunque fatto.
L'ozio è uno strumento utilissimo per misurare le qualità di un essere umano.
Convento. Luogo di ritiro per signore che desiderano poter meditare a loro agio sugli effetti letali dell'ozio.
Un giorno d'ozio è più deprimente che una settimana di lavoro.
È impossibile godere a fondo dell'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.
Se l'antichità romana ha detto: «L'ozio essere il padre de' vizi», ha inteso dire al tempo stesso: il lavoro essere il padre di ogni virtù.
Stare in ozio richiede un forte senso di identità personale.
Riflettere autenticamente significa darsi a se stesso, non come una soggettività oziosa e recondita, ma come ciò che si identifica con la mia presenza al mondo e agli altri come io la realizzo adesso.
Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.