Guai a chi non sa viaggiare.
Leggere, scrivere, è dovere; viaggiare, è potere.
Oggi la stazione ferroviaria è diventata una specie di bevanda alcolica, e il turismo uno stupefacente.
La storia, come un idiota, meccanicamente si ripete.
Il viaggio più bello quaggiù è quello che facciamo l'uno verso l'altro.
Viaggiare, è chiedere di colpo alla distanza ciò che il tempo non potrebbe darci che a poco a poco.
Esistono cammini senza viaggiatori. Ma vi sono ancor più viaggiatori che non hanno i loro sentieri.
I viaggi moltiplicano le vite degli uomini.
È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
I cambiamenti di luogo non rendono intelligente chi è stupido.
È camminando che si fa il cammino.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
Il viaggiare moderno toglie al viaggiatore esattamente quanto basta del suo senso di identità da generare il bisogno di acquistare decalcomanie e souvenir cianfrusaglia che rafforzano il suo senso parzialmente eroso di unicità personale.
Oltre le strade sfavillanti c'era il buio, e oltre il buio il West. Dovevo andare.
Non mi piace viaggiare. Forse perché da piccolo mio padre mi picchiava con un mappamondo.
Viaggiare è una maniera di comporre e scrivere canzoni attraverso i piedi, è una forma di scrittura attraverso il movimento.