È camminando che si fa il cammino.
Quelli che sono sempre di ritorno da tutto sono quelli che non sono mai andati da nessuna parte.
Morto è il sole... Che cerchi, poeta, nel tramonto?
Ha l'uomo quattro cose che non servono nel mare: ancora, timone e remi, e paura di naufragare.
Ho i miei amici nella mia solitudine; quando sto con essi, quanto sono lontani!
Verdi giardinetti, chiare piazzole, fonte verdognola dove l'acqua sogna, dove l'acqua muta finisce sulla pietra. Le foglie d'un verde vizzo, quasi nere dell'acacia, il vento di settembre le bacia, e alcune si porta via gialle, secche, giocando, tra la bianca polvere della terra.
Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.
Sono un po' come Marco Polo, girovago e mescolo culture.
Se da giovani viaggiare è utile, da meno giovani diventa fondamentale. La curiosità è l'antiruggine del cervello.
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
Credo di essere un sedentario che viaggia parecchio, anche per lavoro. Non credo di avere una vera natura da viaggiatore. Mi piace fare dei viaggi, però quando sono in viaggio penso che ho molta voglia di tornare a casa.
Ogni viaggio comincia con un vagheggiamento e si conclude con un invece.
Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.
Sembra esserci nell'uomo, come negli uccelli, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove.
Il viaggio più prezioso è quello del reportage, il viaggio etnografico o antropologico intrapreso per conoscere meglio il mondo, la storia, i cambiamenti avvenuti, in modo da trasmettere agli altri le conoscenze.