I comodi sono la sola cosa che può darci la nostra civiltà.
Mentire con garbo è un'arte, dire la verità è agire secondo natura.
Al giorno d'oggi i mariti vivono come celibi, e i celibi come uomini ammogliati.
Un tempo i libri erano scritti dagli uomini di lettere e letti dal pubblico. Oggi li scrive il pubblico e non li legge nessuno.
Il progresso si deve alla forza delle personalità, non dei principi.
La vita è troppo breve perché ci si possa caricare sulle spalle anche il fardello degli errori altrui. Ciascuno vive la propria vita e ne paga il prezzo.
La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue.
Esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
Nell'uomo civile moderno convivono un bimbo, un selvaggio e una bestia.
La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.
Con il progredire della civiltà l'uomo si fa sempre più debole.
Ogni civiltà è diventata di quando in quando una crosta sottile su un vulcano di rivoluzione.
Il compito principale della civiltà, la sua propria ragion d'essere, è di difenderci contro la natura.
Se la civiltà non è nel cuore dell'uomo, ebbene, essa non è da nessuna parte.
Per prima cosa fu necessario civilizzare l'uomo in rapporto all'uomo. Ora è necessario civilizzare l'uomo in rapporto alla natura e agli animali.
Gli uomini non nascono civili, lo diventano.