Nel mondo governa uno zar spietato: fame è il suo nome.
La pace è ferita da qualunque negazione della dignità umana, prima fra tutte dalla impossibilità di nutrirsi in modo sufficiente.
L'uomo non ha una sola e identica vita; ne ha molte giustapposte, ed è la sua miseria.
Nei bei giorni d'estate, quando un ardente sole incendia le vie, un chiarore biancastro cade dai vetri sporchi e si trascina miseramente nel passaggio. Nei brutti giorni d'inverno, nelle mattinate di nebbia, i vetri gettano soltanto oscurità sulle pietre viscide, oscurità sporca e ignobile.
L'indigenza è mancanza delle cose necessarie.
Ho vistoHo visto gente vivere in baracche.Ho visto gente nutrirsi di rifiuti.Ho visto gente morire per strada.Che vacanze di merda che ho fatto quest'anno.
Niente mi disgusta quanto le persone che provano un sentimento di fratellanza perché hanno scoperto, l'una nell'altra, la medesima bassezza. È una fratellanza viscida, alla quale non ambisco.
Provò un improvviso disgusto per tutte quelle bocche instancabili. Non erano altro che maschere a buon mercato, le quali nascondevano pensieri infetti: voci blateranti che si alzavano per cancellare lo squallido silenzio dei loro cuori.
La fortuna non può impicciarsi con la miseria, così va la legge di natura!
Bere gin è un grande vizio inglese, ma miseria e sporcizia sono peggiori.
Nel turbine della vita sociale e nelle lotte delle passioni moltissime forze vanno miseramente perdute, perché si produce la forza senza il lavoro, e perché si obbligano a lavorare organi nati deboli o sdruciti dal mal uso di essi.