Quel che ho imparato, non lo so più. Il poco che so ancora, l'ho intuito.
A vedere il modo in cui i malati sono trattati negli ospedali, si direbbe che gli uomini abbiano inventato questi tristi asili non per curare gli ammalati ma per sottrarli agli occhi delle persone felici, delle quali quegli sventurati turberebbero le gioie.
D..., amabile misantropo, mi diceva riguardo alla malvagità umana: "Solo l'inutilità del primo diluvio trattiene Dio dal mandarne un secondo".
La natura ha voluto che le illusioni esistessero per i savi come per i pazzi, affinché i primi, con la loro saggezza, non fossero troppo infelici.
Un ottuso che, con un'improvvisa illuminazione di mente, stupisce e scandalizza, è come un cavallo da tiro spinto al galoppo.
Quando si vuol piacere nel mondo, bisogna risolversi a lasciarsi insegnare molte cose che si sanno da persone che le ignorano.
Lo specialista è colui che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di niente.
Meno le persone sanno di come vengono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte.
Se sapere poco è pericoloso, dov'è l'uomo che sa tanto da essere fuori pericolo?
Nessuno sa abbastanza, ed abbastanza presto.
Se sai, sta' zitto.
Insopportabile una vita di cui si sa troppo.
Se l'individuo non può sapere niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più?
Dobbiamo sapere, sapremo.
Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente ad una carriera politica.
Una delle bizzarrie più divertenti nel mondo, è che gli uomini credono sempre di sapere ciò che è loro necessario sapere. Guardateli parlare di politica, questa scienza così complicata; guardateli parlare di matrimonio e di costumi.